"Al presente sarebbe considerata una radio vecchia, d’epoca, di quelle alte un metro con le manopole grandi color cioccolato e le casse nascoste da una reticella tenuta tesa da strisce minuscole di legno..."

Condividi questa pagina su FB con gli amici 

LINK a:

FacebookFacebookFacebookTwitterInstagram

 Autore       Person.     Facebook    Twitter     Instagram

Amore per l'Opera

Al presente sarebbe considerata una radio vecchia, d’epoca, di quelle alte un metro con le manopole grandi color cioccolato e le casse nascoste da una reticella tenuta tesa da strisce minuscole di legno. Uno dei pomi serviva a cercare e calibrare la frequenza che appariva segnata dallo scorrere orizzontale di una lancetta rossa sopra uno schermo privo di qualsiasi apparenza digitale, solo un righello con strani numeri “Hz”.

Mio padre era seduto sulla sua poltrona preferita e intonava sottovoce le romanze delle sue Opere predilette, assecondando con la mano le melodie. La “Nazionale Esportazione”, prigioniera tra le dita, tracciava anelli di fumo turchino che si allargavano e si sfilacciavano verso il soffitto, disegnando muti, difformi temi musicali. La sala era arredata con mobili antichi e un tavolo quadrato, la cui superficie perimetrale intarsiata era sostenuta da un supporto che partiva compatto al centro e poi si plasmava verso il pavimento in quattro grandi teste di leoni. E lì, a cavalcioni di una belva e cercando di riposizionare un tassello ribelle del parquet, osservavo il mio papà, sereno e rilassato... me lo godevo appieno così assorbito dalla musica e non mi accorgevo che, nel frattempo, lui e l’”Opera” mi entravano nel profondo del cuore. 

© Cesare Ferrari

Tasto Home per informazioni e acquisto riguardo alle mie pubblicazioni