Vincent avrebbe commentato...

“L’anima freme, è tardi… non posso più indugiare, inizio l’opera solo per ultimarla in breve e non mi soffermo a definirne i dettagli. L’essenziale, mi interessa solo l’essenziale. Ho eliminato il pennello, uso solo la spatola perché devo far sentire la mia sofferenza sulla tela. Pochi chiari e molti scuri, come la mia vita, come la fatica che mi ha accompagnato nel tratteggiare luce e ombra, assillo delle mie figure. Dicono che sia pazzo… ma è follia essere minatori di sé stessi… portare in superficie ogni aspetto che colpisce lo sguardo e arriva in gran tumulto al cuore?

Forse, in altra epoca, sarei stato in grado di trasformare in oro il giallo che colora queste messi, ma qui nel mio tempo, appena ho seminato il mio talento, il cielo si è fatto buio, oscurato dai voli di corvi ingordi. Non mi è rimasto che aprirmi una strada tra le stoppie grame dei campi e l’ho macchiata col mio sangue.”

© Cesare Ferrari