Quando EMOZIONE decise di far valere la sua radice latina, cioè “smuovere e portare fuori” tutte le sue componenti per fare ordine in casa, si accorse di quanto fosse ardua la problematica...
Emozione
Quando EMOZIONE decise di far valere la sua radice latina, cioè “smuovere e portare fuori” tutte le sue componenti per fare ordine in casa, si accorse di quanto fosse ardua la problematica:
AMORE: stava sempre in aria appeso a una nuvola.
ADORAZIONE: in trance contemplativo, già scrutava il cielo in cerca di un appiglio.
AMMIRAZIONE: al primo stadio di ADORAZIONE, impossibile riportarla a pensare cose da fare.
ANSIA: con 15 gocce di CALMA si era assopita.
APPREZZAMENTO ESTETICO: rapito totalmente da un’opera di un famoso pittore.
CALMA: data tutta all’ANSIA.
CONFUSIONE: senza regole, aveva buttato tutto per aria.
DESIDERIO: perso nella quantità di sogni sollevati dalla CONFUSIONE.
DESIDERIO SESSUALE: sì… ciao!
DISGUSTO: barricato in bagno con lo stomaco sottosopra, ancora con la bocca amara.
DIVERTIMENTO: rotolato sotto il divano contorcendosi dalle risa.
DOLORE: chiuso in una morsa. Lacrime sensibili lo avevano liberato e propagato, mutandolo in DOLORE EMPATICO.
ECCITAZIONE: era bastata una botta di adrenalina per spedirla alle stelle.
ESTASI: completamente in bambola, non si sa cosa si fosse fumata.
GIOIA: sprizza oggi, sprizza domani aveva otturato tutti i pori.
IMBARAZZO: piegato dal disagio era rimasto bloccato dal “colpo della strega”.
INTERESSAMENTO: perso e distratto dai troppi stimoli.
INVIDIA: un travaso di bile l’aveva costretta nel bagno di servizio, quello padronale era già occupato dal DISGUSTO.
NOIA: spalmata sul divano a picchiettarsi il disagio esistenziale con l’acchiappamosche.
NOSTALGIA: canaglia, spargeva malinconia sul pavimento per far scivolare i ricordi.
ORRORE: sentimento espresso nell’”Urlo” di Munch, lo stesso che aveva rapito APPREZZAMENTO ESTETICO.
PAURA: se l’era data a gambe da un pezzo.
SIMPATIA: per apparire tale si era immersa nelle barzellette seguendo la sorte del DIVERTIMENTO.
SODDISFAZIONE: talmente appagata da rischiare l’ESTASI.
SOGGEZIONE: imprigionata da un guinzaglio al collo.
TRIONFO: occupatissimo a mostrare al mondo la sua nuova conquista.
TRISTEZZA: aveva anche lei l’amaro in bocca, ma doveva resistere finché non si fosse liberato un bagno.
Sconsolata, EMOZIONE ritirò lo sguardo dal suo scompiglio interiore e decise di lasciare stare tutto com’era. Si limitò ad agire in superficie e mise in ordine unicamente i nomi, fingendo di dimenticarsi che erano già in ordine dall’ultima volta e da tutte le volte precedenti in cui si era guardata dentro.
© Cesare Ferrari