Fino a non molti anni fa, nel freddo del Polo Nord, si aggirava una strana creatura fatta di ghiaccio: il Packiatore. Contrariamente a ciò che il suo nome potrebbe far pensare, questo essere era il più morigerato, scrupoloso e attento guardiano della crosta ghiacciata sulla superficie dei mari del nord: il Pack...


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Il Packiatore

Fino a non molti anni fa, nel freddo del Polo Nord, si aggirava una strana creatura fatta di ghiaccio: il Packiatore. Contrariamente a ciò che il suo nome potrebbe far pensare, questo essere era il più morigerato, scrupoloso e attento guardiano della crosta ghiacciata sulla superficie dei mari del nord: il Pack.

 Ogni giorno, con dedizione e metodo, controllava lo spessore del ghiaccio, ben sapendo di mettere a repentaglio la sua vita. Sarebbe bastato un minimo squarcio improvviso per essere inghiottito senza scampo dal mare gelido. Ma il Packiatore, incurante del pericolo, continuava a scivolare come un provetto pattinatore sulla superficie impervia, snocciolando e trasmettendo dati con precisione e regolarità assoluta.

Nessuno badava alle sue informazioni, anzi i pochi che credevano veramente nella sua esistenza, lo deridevano per quel suo nome con doppio senso e per il suo lavoro ritenuto inutile.

Quando il custode del Pack prese coscienza che lo strato del ghiaccio andava via via assottigliandosi, non perse tempo e iniziò a inviare, oltre ai consueti dati, messaggi sempre più allarmistici, sempre più urgenti, anche se espressi nel suo modo naturalistico di comunicare.

Suggerì ai pinguini di migrare verso sud, convinse gli orsi bianchi ad imbarcarsi su iceberg alla ricerca di cibo, sussurrò con garbo alle orche di girare al largo in quanto le foche si erano ritirate nell’entroterra.

Completamente ignorato, in circostanze ancora da chiarire, il mitico custode svanì nel nulla. Alcune correnti negazioniste affermarono che tale figura appartenesse solo alle pagine di “Topolino”; altre avanzarono l’ipotesi che si fosse preso solo un periodo di riflessione.

Ma alcuni marinai che tornavano a bordo dell’ultima rompighiaccio destinata alla demolizione per l’inutilità dell’opera prestata, affermarono di averlo visto, in bilico con i piedi tra due esigue lastre di ghiaccio, sciogliersi al sole, mentre tentava di soccorrere un piccolo orso bianco rimasto orfano. Tuttavia le loro testimonianze non furono ritenute attendibili, così come, da sempre, erano state considerate false le promesse dei marinai.


© Cesare Ferrari



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