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Qual è l’uccello giallo che empie il nido di limoni?

(dal Libro delle domande di Pablo Neruda) 

Malmesso era un uccellino scialbo e dalle piume arruffate. Si cibava di bacche rosse che trovava nei rovi e per quella sua caratteristica, ogni volta che la fame bussava, rischiava di lasciarci le penne. Un giorno il serpente Spiralimoni, ingordo ghiottone di agrumi dall’aspro sapore, si avvicinò quel tanto che bastava per evitare di far volar via quel fagotto disordinato di piume. Da tempo ne seguiva le mosse e, nonostante le apparenze, gli era sembrato un bocconcino prelibato… così, tanto per variare la dieta. Arrotolato in volute a ripiani, il rettile sollevò più che poté la testa minuta, roteò le pupille a spirale e bisbigliò a quello scricciolo pennuto parole a suo vantaggio. Lo convinse che per avere un piumaggio liscio, lucido e colorato di un bel giallo nostrano, c’era un modo sicuro: forare con il becco la buccia e succhiare il liquido prezioso di succosi limoni.

Malmesso, che aveva sempre invidiato i suoi amici dalle livree colorate e a puntino in ogni occasione, seguì il consiglio del bieco serpente. Grande fu la sorpresa, quando, sorbito il contenuto aspro di quel frutto dalla buccia grinzosa, si accorse che le sue penne arruffate si erano appiattite, ordinate e divenute lucenti, di un giallo simile alla buccia dell’agrume. In quel preciso istante decise che quel frutto sarebbe stato il suo cibo per sempre. Ne fece una scorta nel nido in modo che i futuri suoi piccoli fossero in grado di nutrirsi solo di limoni.

Poi volò in picchiata nel bosco e cinguettò agli amici la sua nuova livrea, per soddisfare il suo lato narciso, quel dolce piacer d’apparire.

Soddisfatto, tornò al suo nido, si accucciò sui suoi frutti e intravide apparire, già calato in un sogno, una Malmessa color dell'arancia. Nel sonno, fatto pesante, si fecero avanti uccellini color zafferano.

Ma Spiralimoni era sveglio e in agguato, cullando la ghiotta occasione. Nel buio profondo, furtivo e volpone, guidato dal giallo color del limone, il serpente bugiardo strisciò vicino al nido della preda agognata. Ma una spina, non vista tra i rami di notte, lo costrinse a un sospiro di troppo… che salvò l’uccellino d’un soffio. Mentre Malmesso volava col tumulto nel cuore, giurò che in futuro avrebbe molto gradito le sue piume arruffate e il suo scialbo colore, continuando a nutrirsi per sempre soltanto di bacche e di more.

© Cesare Ferrari

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