Sentiment viveva soffocato da un intrico di pulsioni inespresse, pensieri vagabondi, nascoste sofferenze, desideri ardenti, celati amorevoli pensieri e più si addentrava a girovagare in questo labirinto popolato da fantasmi senza nome, più alimentava la sua ossessione di non essere compreso...


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Parol e Sentiment

Sentiment viveva soffocato da un intrico di pulsioni inespresse, pensieri vagabondi, nascoste sofferenze, desideri ardenti, celati amorevoli pensieri e più si addentrava a girovagare in questo labirinto popolato da fantasmi senza nome, più alimentava la sua ossessione di non essere compreso.

Era in stato depressivo quando incontrò l’esatto suo contrario. Parol era un fiume di eloquenza, sapeva destreggiarsi nei discorsi e lo faceva in modo raffinato, elegante, tanto che pareva approfondito anche il conversar di niente. Così, a pelle, di primo acchito non fu certo idillio. Lei lo credeva un orso senza verbo alcuno. Lui la sentiva frivola pochezza nel suo lucido sciorinare senza freni, come se non esistessero emozioni.

Ma un giorno in cui a Sentiment uscivano lacrime incomprensibili dagli occhi, Parol intuì in lui il tormento e iniziò a descriverlo a parole. Gli fissava lo sguardo nel suo dire e Sentiment annuiva o negava ciondolando il capo senza alcun pudore. E più lei entrava nel profondo, più sentiva arricchirsi il suo discorso. Sentiment provò un gran conforto nella Parol terapia, persino le sue lacrime divennero poesia. Da quel giorno i due scoprirono nuova essenza nella casuale unione. Il neonato sodalizio generò due singole vocali che aderirono ai loro nomi nel finale.


© Cesare Ferrari 

 

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