Il cruccio di Zip

Era così deprimente vedere sfilare ogni tanto post spogli, carenti di like per dirla all’inglese. Zip, elfo del digitale, era di tenero cuore, così, mulinando lo schermo coi pollici nani, si mise a cliccare a tutto regime. Inondò i social di cortesi mi piace, abbracci di cuore, faccine contente o con lacrime amare. Reagì soltanto ai post derelitti, a quelli ignudi, solitari, trascurati e non letti; sorridente, lanciava una sfida ai lettori silenti, in ombra furtiva. Sapeva che tra tante proteste, banali menzioni, notizie sane ovvero bugiarde, sponsor pagati e citazioni, in solitaria malinconia vivevano piccoli saggi snobbati, ben curati e non senza poesia.

E mentre passava schermate al viaggiar della luce si sentiva felice di dentro: era pura missione assegnare un riscontro a chi, trascurato, si merita vanto.

© Cesare Ferrari